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sabato, Aprile 27, 2024

Cittadini come discount comanda?

Tutto ha inizio in Germania nel secondo dopoguerra. I fratelli Karl e Teo Albrecht colgono il principale bisogno dei consumatori tedeschi: trovare e acquistare prodotti a basso costo. Fondano, così, ALDI, acronimo di Albrecht Discount. Da piccolo negozio di generi alimentari del padre, ALDI diventa in poco tempo una catena di supermercati.

Negli anni ’70, sempre in Germania, nasce LIDL e sarà il primo discount ad approdare in Italia nel 1992.

L’anno successivo segna il debutto del primo discount 100% italiano: EUROSPIN. Nel 1994, poi, è la volta di MD, sempre discount e sempre made in Italy. L’intuizione dei fratelli Albrecht fu lodevole, nonostante il loro interesse ad intraprendere fosse anche di natura economica. Voler conoscere i bisogni dei cittadini per provare a soddisfarli è fondamentale.

Una iniziativa del genere, però, dovrebbe essere utile per un breve periodo e per un numero sempre variabile di persone. Numero variabile e contenuto.

La povertà, in sintesi, non dovrebbe essere considerata una prigione a vita, ma una eventualità possibile e pure transitoria. Tutto intorno a noi, però, sembra andare in un’altra direzione. E’ forte la spinta a rispondere a delle necessità (vedi la difficoltà ad acquistare), piuttosto che a risolverle. La diffusione dei discount, grazie anche ad una strategia di marketing davvero eccezionale, è enorme. Imperi costruiti intorno e grazie alla povertà altrui.

Se vai all’Eurospin non sei povero, sei intelligente. LIDL, invece, punta sul tricolore, mentre MD richiama la spesa in famiglia, scomodando personaggi dello spettacolo e il patron Patrizio Podini, fondatore e Presidente della società. La realtà, però, è un’altra: la povertà è in crescita e più cresce la povertà, più un cittadino non è libero.

Le iniziative in campo sembrano tese a conservare l’esistente, non a migliorarlo. Piuttosto che togliere l’uomo dalla condizione di povertà creiamo un mondo intorno a lui che gli faccia dimenticare il suo stato e, nella sazietà di prodotti imposti, lo faccia desistere dal desiderio di riscatto.

Il discount non è più un rimedio al bisogno momentaneo o occasionale, ma un segno dei tempi: volare basso con la convinzione di star solcando oceani e mari inesplorati. Il carrello della spesa è pieno? Che problema c’è? Al resto non ci pensare! Sei intelligente, patriota e pure in famiglia.

Appare, così, superata anche la narrazione secondo cui per un cittadino il pericolo sia quello di vivere da suddito. Siamo ben oltre. Nell’era discount c’è la piena partecipazione del popolo, seppur segnato dalla povertà e dal bisogno. Polli da nutrire e non cervelli a cui parlare…che tanto le questioni importanti sono “affare” di qualcun altro.

La Costituzione non può essere la splendida cornice di un quadro che ritrae un uomo povero, un cittadino volgare, un bambino spettinato e sporco di fango.

La Costituzione dovrebbe essere una madre che, tenendo per mano il proprio bambino, gli sussurra: “Vai avanti, cresci, progredisci. Io sono con te”.

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