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venerdì, Aprile 26, 2024

La faccia come il cubo

Anche se di primo acchito l’espressione richiama “il saluto” che Roberto Giachetti rivolse qualche tempo fa al collega Roberto Speranza, la parola chiave di questa riflessione è cubo, non altro. Optare per un linguaggio non scurrile ha sempre i suoi risvolti positivi. Non dimentichiamolo mai.

Il cubo ha sei facce, tutte di uguale dimensione. Ciò non toglie, però, che su ogni singola faccia possano essere raffigurate immagini diverse e tra loro contrastanti. Dire, dunque, “hai la faccia come il cubo” significa attribuire ad una persona più facce, una personalità quanto meno confusa, un atteggiamento poco coerente, addirittura opportunistico.

A conti fatti, seguendo le ultime vicende, sempre relative all’accordo tra PD e M5S sul taglio dei parlamentari, oggi Roberto Speranza potrebbe rivolgere lo stesso saluto (o quasi, vista l’adozione del termine cubo) al collega, ormai ex, Roberto Giachetti.

In fondo anche Giachetti ha lasciato il PD per aderire al nuovo partito Italia Viva; sempre Giachetti ha votato qualcosa che fino a qualche tempo fa lo avrebbe fatto rabbrividire. E’ difficile credere che un uomo, capace di digiunare per le proprie idee, riesca improvvisamente ad ingoiare un boccone così amaro. Così è stato, però.

Episodi come questo, come tante altre affermazioni dei politici, precedute da un mai trasformatosi poi in un nulla osta, ci fanno comprendere come i cubi siano tanti e tante siano le facce che di volta in volta vengono mostrate.

Questo dato non sarebbe preoccupante se l’arrendevolezza ad alcune posizioni o disposizioni non avesse conseguenze negative, molto negative, sulla vita di tutto il Paese.

E’ necessario riscoprire la coerenza. Questo non significa pretendere di essere infallibili. Il punto, infatti, non è l’ infallibilità, bensì la chiarezza e l’onestà di intenti. E’ questa che deve contraddistinguere il nostro agire.

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