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sabato, Maggio 4, 2024

Improvvisare?

L’ improvvisazione può salvare o condannare.

Se ci troviamo in una situazione del tutto nuova per noi, non prevista, complicata, la capacità di improvvisare può aiutarci a venirne fuori con successo.

Lo scenario cambia notevolmente, però, quando, non avendo le dovute competenze, improvvisiamo in ambito professionale, lavorativo. Non ci si improvvisa imprenditori, ad esempio, operatori turistici, ristoratori, ecc.

La buona volontà è necessaria, ma improvvisare in un settore sconosciuto, pretendendo di ottenere risultati immediati e positivi, è pericoloso, dannoso.

Aggiungo anche che l’andamento negativo in termini di crescita e di soddisfacimento di determinati standard di produzione e qualità, provocato verosimilmente dall’ approssimazione, potrebbe condannare economicamente un territorio nel suo complesso.

A volte ho la sensazione che la tendenza ad improvvisare in ambito lavorativo sia molto diffusa, anche in Calabria. È tanta la voglia di farcela, di creare lavoro, ma tutto questo ha bisogno di impegno, di studio, di sacrificio e di umiltà.

Il nostro è un territorio a vocazione turistica, ma se osserviamo da vicino la nostra realtà, quanto possiamo definire “adeguata” la nostra offerta?

Avere le idee chiare sul proprio futuro lavorativo, all’indomani del diploma, aiuterebbe a scegliere il percorso più confacente allo sviluppo dei talenti che ognuno di noi possiede, anche se tante sono le variabili che possono scombinare un percorso tracciato o in via di definizione.

Qualunque cosa si scelga di fare, insomma, è importante farla bene. È fondamentale comprendere che il lavoro, il modo in cui lavoriamo, lo stesso valore che noi diamo al lavoro possono fare la differenza a livello personale e, soprattutto, comunitario.

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