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venerdì, Aprile 19, 2024

Voto col portafoglio: una soluzione contro l’uso improprio dei voucher?

Nella traccia di riflessione che l’economista Leonardo Becchetti ha presentato recentemente a Napoli, in occasione del Convegno “Chiesa e lavoro: quale futuro per i giovani del Sud?”, abbiamo letto della rilevanza del voto col portafoglio, definito “uno strumento importante che abbiamo a disposizione per premiare la dignità del lavoro”.

Nello specifico, il prof. Becchetti ha posto l’accento sulla necessità di comprendere che

“il mondo economico è governato dalla domanda e la domanda siamo noi. Siamo così poco consapevoli del nostro potere che pensiamo di essere prigionieri delle grandi imprese transnazionali. In realtà è esattamente il contrario, le imprese globali non possono fare che quello che chiedono i consumatori. Ovviamente cercano di manipolare questa domanda con strategie di marketing ma sta a noi passare al contrattacco usando il potere del voto col portafoglio e creando più informazione sul valore ambientale e sociale (in termini di dignità del lavoro) nelle filiere produttive. Avendo questa informazione e premiando con le nostre scelte le aziende leader nella sostenibilità sociale ed ambientale il mondo cambia da un giorno all’altro e nella direzione che tutti auspichiamo”.

La riflessione ha al centro l’operato delle grandi imprese transnazionali, ma è pacifico che potremmo, o forse dovremmo, esercitare il nostro voto col portafoglio nei confronti di tutte quelle imprese che, in termini di dignità del lavoro, meriterebbero di essere sottoposte ad un severo controllo. Il riferimento non può non andare all’elenco delle aziende che nel 2016, da quanto si apprende nella lista redatta dall’INPS, avrebbero utilizzato abbondantemente, con molta disinvoltura, i voucher. Numeri e cifre che lasciano perplessi e che provocano non poche domande.

Prima che questa lista fosse diffusa, l’attenzione sulla questione voucher si era concentrata principalmente sull’operato del Governo, del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, senza mai andare al cuore del problema e, soprattutto, senza mai ricorrere alla domanda delle domande: chi ha reso uno strumento utile (per ciò per cui è stato ideato) in uno strumento dannoso e pericoloso? In realtà la questione era stata anticipata in un recente post di The Job Enquirer e, dopo i recenti sviluppi in merito, non possiamo non ritornarci, non per chiedere alle aziende in oggetto il perchè dell’utilizzo disinvolto dei voucher, ma per capire quale potrebbe essere il nostro comportamento, da consumatori, nei loro confronti, qualora quella disinvoltura corrispondesse ad un effettivo uso improprio dei buoni lavoro.

In particolare, il voto col portafoglio, descritto dall’economista Becchetti, potrebbe essere uno strumento utile nelle nostre mani per lanciare un segnale chiaro di opposizione nei confronti di chiunque (aziende, organizzazioni sindacali, cooperative) provi a sfruttare i lavoratori e per esprimere un gesto di ferma e convinta solidarietà nei confronti di chi è costretto a vivere in una condizione di ingiusta precarietà?

Lista INPS o meno, i risultati dell’attività di vigilanza, svolta nel corso dell’anno 2016 dal personale ispettivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, compresi i militari dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dei Gruppi Carabinieri per la Tutela del Lavoro, dell’INPS e dell’INAIL, parlano chiaro: “il numero dei lavoratori irregolari, pari a 186.027, risulta in aumento (con una variazione di circa + 2{cbd9c1faeba5711866380b8c9dfc181d05577eef0adb5294792d39edd3158544}) rispetto a quello riscontrato nell’anno precedente (182.523 unità), mentre quello dei lavoratori totalmente in nero, pari a n. 62.106, è in lieve diminuzione (–4{cbd9c1faeba5711866380b8c9dfc181d05577eef0adb5294792d39edd3158544}) rispetto al 2015 (pari a n. 64.775 unità). I lavoratori in nero accertati da tutti gli organi ispettivi rappresentano comunque tuttora una percentuale significativa, pari al 33,38{cbd9c1faeba5711866380b8c9dfc181d05577eef0adb5294792d39edd3158544}, di quelli irregolari.

La proposta avanzata nelle ultime ore dal Ministro Poletti, di riservare l’utilizzo dei voucher esclusivamente alle famiglie, potrebbe essere un’ulteriore soluzione al problema? E’ un’ipotesi messa in campo solo per scoraggiare il referendum proposto dalla CGIL, per il quale ancora non è stata fissata la data? Abolire totalmente i voucher, riservarne l’uso esclusivamente alle famiglie, non sono soluzioni.

Continuiamo a sbagliare. Continuiamo a colpire lo strumento, in questo caso i voucher, senza prendere di mira, invece, la nostra incapacità di utilizzarlo, con tutto quello che il termine incapacità può significare.

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