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venerdì, Aprile 19, 2024

Ricordando Maria

All’indomani della festa del Primo maggio vorrei condividere il ricordo di Maria, una donna coraggiosa conosciuta un bel po’ di anni fa. Sembra ieri, eppure saranno trascorsi più di dieci anni. Maria, una lavoratrice, una camionista. Rimasta vedova e con dei figli da crescere, aveva iniziato a guidare il camion del marito subito dopo la sua morte e trasportava arance.

Un lavoro che non avrebbe mai pensato di fare. Neppure nel più bizzarro dei sogni avrebbe mai immaginato di mettersi alla guida di un camion articolato!

Non so cosa faccia oggi. Allora mi parlò della sua difficoltà a vivere in un contesto lavorativo prevalentemente composto da uomini, del disagio a fare sosta negli autogrill di notte, della solitudine, anche della sua paura. Un tono di voce sommesso, uno sguardo dolce e tanta dignità.

Ogni tanto mi ritrovo a pensarla, come questa sera, dopo aver letto tanti e tanti commenti sulla festa del Primo maggio e concertone, dopo aver appreso di nuovi episodi di violenza. La penso come donna, lavoratrice e madre, lungo le strade di un Paese sempre più irriconoscibile, ma non per questo meno meritevole di amore e di cura.

Mi piace immaginare che oggi svolga un lavoro diverso, meno faticoso, meno pericoloso, che non la trattenga lontano da casa a lungo. Un lavoro che le piaccia, che non le faccia percepire solitudine, disagio e paura.

Sì, mi piace immaginare che Maria, oggi, nonostante tutto, faccia parte di quell’esercito di donne di cui la nostra società ha un disperato bisogno.

 

 

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