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giovedì, Aprile 25, 2024

Ricordando Capitan Harlock

Come sono lontani i tempi in cui la parola Capitano evocava le gesta di Harlock, il pirata dal cuore grande. Il coraggioso e misterioso Capitan Harlock che, alla guida di Arcadia, la sua astronave, intraprende una battaglia per difendere la Terra da un nemico esterno e da un oppressore interno.

Capitan Harlock si ribella al Governo Unificato della Terra, non accetta l’apatia generale che caratterizza l’umanitĂ  nell’anno 2977 e si mette in gioco per realizzare un sogno di libertĂ  e di giustizia. Non ricordavo tutti i dettagli di questa avventura: la classe dirigente, il Primo Ministro. Probabilmente il ricordo che ha prevalso fino ad oggi è stato quello di una bambina, oggi adulta, che ha ancora scolpito davanti agli occhi il suo eroe con i capelli mossi dal vento e una cicatrice sul volto che non fa paura. Il ricordo di una canzone, di un passaggio in particolare: “Fammi rubare capitano un’avventura dove io sono l’eroe che combatte accanto a te”.

Combattere accanto. Oggi il termine capitano è utilizzato soprattutto per indicare un capo, qualcuno che agisca per conto nostro, che assuma su di sè tutte le nostre battaglie, anche la nostra rabbia, e indossi qualche divisa, senza che questa identifichi il compito che è chiamato a svolgere. Un capitano da adorare, quasi fosse un idolo, il rimedio contro ogni male, il detentore della verità, a cui delegare il futuro, senza se e senza ma.

Un capitano vero, perĂ², deve avere chiara la sua destinazione e il percorso per raggiungerla, altrimenti rischia di andare a sbattere, mandando in frantumi “l’astronave” affidatagli e recando danno sia all’equipaggio che ai passeggeri. Ecco che il ricordo di Capitan Harlock puĂ² ancora essere d’aiuto. Harlock è lungimirante, crede nella solidarietĂ , e per questo fa nascere dentro al cuore di chi gli sta accanto il desiderio di essere “eroe” con lui, di partecipare e non delegare, di sfidare l’ignoto, conoscere mondi nuovi, perchè alla fine ciĂ² che per lui conta è il benessere del suo pianeta, della sua terra, e non quello di un piccolo mondo.

 

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