Credo che molti di noi, un domani, potranno dire di aver avuto un lavoro in comune. Nulla a che vedere con le nostre professioni e i nostri impieghi. Il lavoro al quale mi riferisco è quello dello spalatore. Ogni giorno, infatti, ognuno di noi è impegnato a spalare tutta l’immondizia verbale e materiale che gli arriva addosso, per non rimanere sepolto vivo. Il guaio è che si tratta di rifiuti indifferenziati. Pur spalando senza tregua, possiamo solo allontanarli da noi, rimangono comunque sul campo e avvelenano i nostri spazi.