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venerdì, Aprile 26, 2024

L’Italia che guarda al futuro e le tensioni tra Spagna e Marocco

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nega ogni sua possibile rielezione al Quirinale.

Il mandato del capo dello Stato terminerà il 31 gennaio 2022.

Dialogando con gli alunni di alcuni istituiti scolastici romani, Mattarella ha ripercorso le tappe della sua esperienza da prima carica dello Stato, definendola come molto impegnativa e non scevra da preoccupazioni.

Rimarcando l’importanza della nostra Carta Costituzionale, esclude quindi ogni possibile scenario di un suo secondo mandato da capo dello Stato.

Spuntano quindi numerose ipotesi riguardo al suo possibile successore: la maggioranza degli esponenti politici vedrebbe bene l’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi alla guida del Quirinale, ma ciò significherebbe un’ulteriore discontinuità di governo, con possibili nuove elezioni.

Discontinuità che l’Italia non si può permettere se vuole procedere sulla strada delle riforme che l’Unione europea ci richiede.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Sostegni bis.

Mentre in Parlamento si sta lavorando alla conversione in legge del primo decreto Sostegni che stanzia 32 miliardi di euro per le imprese, quest’ultimo decreto legge, illustrato nelle scorse ore dal premier Mario Draghi, prevede (grazie ad un ulteriore scostamento di bilancio) incentivi pari a 40 miliardi di euro.

Continuano le tensioni tra Spagna e Marocco a causa dei numerosi respingimenti attuati dal governo spagnolo nei confronti di migranti marocchini che hanno cercato, invano, di entrare nel Paese.

Il Premier spagnolo Sanchez ha annunciato i rimpatri di oltre 4.000 cittadini marocchini su un totale di 8.000 migranti che nelle ultime ore erano arrivati in Spagna.

La curiosità, dietro questa faccenda, consiste nel fatto che il governo spagnolo è pienamente legittimato in questa sua azione di respingimento alle frontiere.

Per avere un quadro migliore della situazione, bisogna tornare al 1992 quando il Premier socialista Gonzales stipulò con il suo omologo marocchino un accordo bilaterale che prevede la possibilità di rimpatrio, entro un tempo massimo di 10 giorni dall’arrivo in territorio spagnolo, di tutti i migranti arrivati clandestinamente dal Marocco o da Paesi terzi.

Nel frattempo, l’UE ha affermato di stare monitorando la situazione e, nelle prossime ore, definirà una posizione più netta a riguardo. 

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