In un momento storico caratterizzato da forte disagio sociale, da un manifesto malessere, pur in presenza di tante possibili soluzioni ai diversi problemi esistenti nel nostro Paese, non si riesce a fare sintesi, ad imboccare una strada che possa aiutare a risorgere. Alla semplicità con la quale le ricette vengono proposte e difese dalle diverse forze politiche in campo si contrappone la complessità dei problemi che, invece di diminuire, aumentano di gravità e di numero. Sorge allora il dubbio che gli attori coinvolti in questa delicatissima fase storica del nostro Paese, inclusi coloro che operano tra le fila di una fragile opposizione, non abbiano davvero compreso il momento che viviamo e che per questo motivo moltiplichino i loro programmi, le ipotesi dei loro interventi soltanto per mantenere il consenso elettorale o per riconquistarlo, per contrastare o sbugiardare l’avversario, e non per una seria e convinta preoccupazione per la comunità.
Il dubbio è più che legittimo se pensiamo a quanto potrebbe essere semplice, oltrechè giusto, alla luce di una molteplicità di soluzioni, sedersi ad un tavolo e dialogare, comunicare, cercare una sintesi tra le migliori soluzioni possibili e attuabili per il bene del Paese. Il condizionale è d’obbligo perchè una sintesi appare lungi dalla sua concretizzazione. dal momento che, addirittura, i parlamentari sono privati dei documenti ufficiali sui quali “ragionare”. E’ di questa mattina lo sfogo del senatore Edoardo Patriarca su Facebook: “La commissione bilancio è stata spostata alle 12. Verrà posto il voto di fiducia su un testo sul quale non ci è consentito dire alcunché, né proporre miglioramenti. E se non si vuole andare in esercizio provvisorio la Camera dovrà fare lo stesso”.
La seduta è stata ulteriormente rinviata.
Lo scontro in atto non è certamente nato il 4 marzo scorso, viene da lontano, e l’incompetenza di alcuni personaggi che siedono tra i banchi del Governo o del Parlamento non è stata inaugurata con il sodalizio tra la Lega e il Movimento 5 stelle. Certo, il mix che questo ha generato è esplosivo!
Il punto, nonostante tutto, è che è necessario guardare avanti, non indugiare oltre nelle colpe del passato, utilizzandole come giustificazione per gli errori commessi nel presente. Questi, se non evitati, andranno ad arricchire il bagaglio di quelle colpe ( se non fosse ancora chiaro l’oggi è destinato a diventare ieri), nessuno potrà dirsi non colpevole e sarà ancora più difficile riprendere in mano il timone di una barca, l’Italia, che sembra andare allo sbando.
Solo un bagno di umiltà, da parte di tutti, anche degli elettori, può generare in questo Paese il cambiamento tanto atteso e tanto urgente.
La partita è ancora aperta e va giocata a carte scoperte, perchè non è in ballo il consenso di pochi o di molti. E’ “semplicemente” in gioco l’Italia intera.