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martedì, Aprile 16, 2024

Calabria, sorprendimi

Roberto Occhiuto è il nuovo Presidente della Calabria. Forza Italia registra il consenso maggiore come partito, seguito a grande distanza da Fratelli d’Italia e Lega. Per molti un risultato scontato. L’affluenza al voto si attesta al 44% circa. La percentuale è quasi identica a quella registrata in occasione delle elezioni regionali del 2020. Anche questo un risultato scontato? Nessuna sorpresa?

Scontato, poi, per chi?

Certamente per più della metà degli aventi diritto al voto che hanno rinunciato, per diverse ragioni, a recarsi alle urne. Non mi piace la definizione “partito dell’astensionismo” e non sono neppure d’accordo a ricercare le ragioni di una mancata partecipazione al voto nel fin troppo generico “cattivo operato della politica”. Se risiedessero davvero lì le ragioni della debole partecipazione al voto dei calabresi, ma non solo, si configurerebbe una zona d’ombra dai contorni inquietanti. Il cattivo operato dell’altro alimenta o giustifica il mio disinteresse? Che logica è mai questa?

Non sarà che forse sto mettendo radici nel girone degli ignavi? Chi non partecipa al voto non ha rispetto delle istituzioni, neppure le considera. La poca sensibilità alla partecipazione al voto nasconde altre mancate partecipazioni nella vita pubblica di tutti i giorni. È più condizionante, ovviamente in senso negativo, il metodo dei cittadini calabresi “anaffettivi” o dei politici inadempienti? Che ci sia del metodo in entrambi i fronti è, a mio avviso, innegabile.

Io oggi non ho una risposta. Avere una risposta significherebbe avere un quadro comunque tristemente determinato della condizione dei calabresi e della Calabria. Determinato da un fare, in entrambi i casi, svuotato di senso civico. Non è così, il quadro non è ancora determinato, anche se rischia di essere determinante. Può venirci in aiuto il testamento lasciato da don Giorgio Pratesi, sacerdote che ha molto operato soprattutto nella diocesi di Locri Gerace, come componente della commissione Giustizia e Pace e come assistente adulti dell’Azione Cattolica:

“…Penso di avere l’impressione di trovarmi come su un crinale di una catena montuosa. Davanti a me c’è la possibilità di rivolgermi verso la parte positiva sviluppando tutto quello che c’è di buono e contrastando quello che è negativo. Quindi con la prospettiva di un progresso interiore di costruire sempre più pietre vive. E tuttavia bisogna stare con gli occhi aperti, perché c’è anche il pericolo di cadere dalla parte opposta e di regredire. Auguro a voi di essere con impegno servitori della cosa pubblica”.

In quel voi ci siamo tutti noi, cittadini semplici e attori politici. L’augurio di progredire insieme perché regredire è una eventualità tutt’altro che remota.

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