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venerdì, Marzo 29, 2024

Un futuro (inedito) per i 422 dipendenti della GKN?

Un futuro incerto o inedito, quello che attende i 422 dipendenti della GKN? Procediamo per step.

Il dato

La GKN Driveline, azienda multinazionale, leader nella produzione di semiassi ed elementi di trasmissione per il settore automotive, decide di chiudere lo stabilimento di Campi Bisenzio, Toscana, e di licenziare i 422 dipendenti che vi operano.

La motivazione alla base della chiusura dello stabilimento e il licenziamento

Secondo Gkn “in base alle più recenti stime che è stato possibile effettuare con certezza solo negli ultimi mesi del 2021, lo stabilimento di Campi Bisenzio risulta non essere più sostenibile. Tutte le possibili ragionevoli opzioni sono state ampiamente valutate, tuttavia non è stato possibile identificare alcuna alternativa sostenibile per il sito di Firenze”. (ANSA).

Il metodo

Ai 422 lavoratori viene comunicata la notizia del licenziamento tramite email. Metodo legittimo, in quanto la “Corte Suprema di Cassazione, con la Sentenza 29753 del 2017, ha riconosciuto validità al licenziamento intimato via email sul presupposto che “il messaggio di posta elettronica, come la lettera cartacea, è idoneo a integrare i requisiti della forma prescritti dalla legge 604/1966”.

Le reazioni

Dopo le prime manifestazioni dei lavoratori e un tavolo di confronto con il Governo, organizzato presso la prefettura di Firenze, i vertici di Gkn Driveline Firenze, in videoconferenza da Milano, “hanno dichiarato alle parti presenti di non poter accogliere quale pre-condizione alla trattativa la proposta di revocare la procedura avviata, stante la decisione di chiudere il sito produttivo, ma di essere disponibili ad avviare immediatamente il dialogo con le organizzazioni sindacali nell’ambito della procedura anche con il supporto delle istituzioni per identificare le soluzioni che possano minimizzare il più possibile l’impatto sociale della decisione assunta”.

Nel frattempo

Il Governo mette in campo altri due provvedimenti/aiuto per le aziende in difficoltà: uno datato 15 luglio ( per approfondire Governo: misure a tutela dei lavoratori delle aziende in crisi) e l’altro 17 luglio, nello specifico l’istituzione al Ministero dello sviluppo economico un Fondo da 400 milioni di euro per il sostegno delle grandi imprese.

Cresce l’indignazione e la rabbia dei lavoratori. I contributi, i commenti pubblicati sulla pagina Facebook del Collettivo di Fabbrica – Lavoratori GKN Firenze testimoniano il clima di queste ore cariche di incertezza o di fin troppa certezza.

A conti fatti, quale futuro si preannucia per i 422 dipendenti? I vertici della GKN hanno dichiarato che l’utilizzo di altre quote di ammortizzatori sociali sarebbe superfluo, non risolutivo del problema.

Dunque? Io credo, a questo punto, che la GKN dovrebbe uscire di scena, senza ulteriori parole. Troppo presto per arrendersi? La sua posizione è chiara. Certo, non sappiamo se dietro le cause che hanno portato alla decisione della chiusura dello stabilimento vi siano errori di visione e di gestione. Non sappiamo se l’azienda abbia investito nella formazione dei suoi dipententi e se questi abbiano stimolato opportunità formative. Al netto di tutto, però, credo che questo sia il tempo e l’occasione per ripensare il modo di accompagnare i lavoratori che, per giustificato motivo, si ritrovano senza una occupazione. Potrebbe addirittura essere una grande opportunità per crescere come Paese.

La proposta

In Italia – anche in Toscana – molte sono le aziende che non riescono a trovare personale qualificato e competente. Nel 2019 il Sole 24 ORE ha pubblicato il Borsino delle professioni: 15 profili introvabili per le aziende. Nell’elenco risultano presenti: saldatori, fabbri, meccanici, conduttori di veicoli, operai di macchine automatiche e semiautomatiche, ecc. Sarebbe bello se al MISE venisse organizzato un tavolo di confronto con le aziende che hanno difficoltà a reperire risorse umane. Avere difficoltà a completare l’organico necessario allo svolgimento dell’attività propria di un’azienda significa, per questa, un passo lento, minore competitività, minore crescita, più difficoltà a stare sul mercato e a resistere.

Nel processo di trasformazione del lavoro gli imprenditori non possono essere lasciati da soli. Lo sviluppo economico passa anche da queste trasformazioni. Per questa ragione, proprio perché è in gioco lo sviluppo del Paese, potrebbe essere questa l’occasione per mettere in atto un cambio di passo. Alle aziende che hanno difficoltà a reperire risorse umane potrebbero essere proposti proprio i profili delle donne e degli uomini che stanno per concludere, loro malgrado, una esperienze professionale e di lavoro. Una proposta accompagnata da incentivi economici per completare la formazione, in vista del nuovo impiego.

A fronte di quanto ricostruito, chissà se l’ipotesi messa in campo, potrebbe costituire una strada percorribile per i 422 dipendenti della GKN, e non solo, verso un futuro meno incerto? Mi rendo conto che l’ipotesi sembrerebbe essere gravida di un futuro inedito, ma l’inedito non equivale all’incerto. E’ già anticipazione di un futuro nuovo, magari migliore.

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