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venerdì, Aprile 19, 2024

Nel male e nel bene

Che bella notizia! Una rapina sventata in un supermercato di Gallipoli! Una buona notizia per il proprietario del supermercato, per gli impiegati e per tutta la società. Se consideriamo, infatti, le cattive notizie che leggiamo ogni giorno, in cui il male sembra trionfare sul bene, eventi così possono solo ricaricarci positivamente, ridarci speranza. La notizia riportata dall’Ansa racconta di un giovane, Richard, che sventa un furto inseguendo il rapinatore. Non finisce qui, la “favola” continua. Il titolare dell’esercizio commerciale, in segno di riconoscimento e gratitudine, decide di assumere il giovane eroe con regolare contratto. Un lavoro a tutti gli effetti!

Che bello! Sì, tutto meraviglioso, se non fosse che nel titolo dato alla notizia leggiamo: “Nigeriano sventa rapina in supermercato”. Quando leggiamo notizie che raccontano di violenze inaudite ad opera di stranieri, e nei titoli viene sbattuta quasi come segno di riconoscimento la nazionalità del carnefice, ci indigniamo. Interpretiamo queste scelte editoriali come un attacco al progetto di accoglienza e di integrazione di cui il nostro Paese e tutta l’Europa hanno bisogno.

Se nel caso appena menzionato, però, non accettiamo che la nazionalità di una persona sia anteposta al rispetto della persona in quanto tale, perchè dovremmo farlo in una circostanza in cui un cronista riporta un’azione positiva, come quella della sventata rapina? E’ un modo per dimostrare che un uomo, di fronte a scelte di male o di bene, può attingere o meno a valori e principi che prescindono dalla nazionalità di appartenenza?

Potrà anche essere utile tale atteggiamento, ma forse dovremmo domandarci: per chi? Per noi, per chi racconta o per il protagonista della notizia? Credo che su questo punto dovremmo fare più discernimento.

Quello che più conta, oggi, è che grazie al nuovo lavoro Richard avrà una chance in più per ricongiungersi alla moglie e ai figli che non vede da tre anni.

Questa è davvero una bella notizia.

 

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