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martedì, Aprile 23, 2024

Ilaria Alpi: un testamento vivo e da raccogliere

Dopo tanti anni la storia di un delitto, di un duplice delitto, quello della giornalista Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin, non ha ancora avuto giustizia. Sulla vicenda sono state scritte molte pagine, numerose inchieste, è stato persino realizzato un film e un e-book. Tante parole ma la verità tace.

Cosa vuol dire, oggi, essere un/una giornalista? E soprattutto una giornalista come Ilaria Alpi che, anzichè varcare il palcoscenico dei vari talk show, anzichè andare alla ricerca di streghe da cacciare, munendosi di un inchiostro velenoso e rabbioso, ha preferito calpestare con coraggio la polvere di una terra ricca di misteri, di molte domande, purtroppo ancora senza risposte e private di una voce che avrebbe potuto rivolgerle al mondo intero.

Vuol dire mettersi alla ricerca della verità, anzichè mettersi a tavolino per costruire e affermare la propria verità? Vuol dire mettersi a servizio dell’interesse della collettività, piuttosto che impegnarsi in una personale ed egoistica crociata, sotto il dominio del potente di turno? Come ogni lavoro, anche il giornalismo è una missione che, oggi più che mai, ha bisogno di essere riscoperta e di essere libera.

Abbiamo bisogno di un giornalismo che aiuti a capire la realtà, non a creare falsi mostri; un giornalismo che difenda la dignità delle persone, che non faccia assaporare loro la solitudine sociale per fatti non commessi, vedi l’ultima vicenda che ha riguardato l’ormai ex-deputata Ilaria Capua, senza neppure aver cura di chiedere scusa. Un giornalismo che si nutra dell’incontro con l’altro per ascoltare, come diceva la tanto celebrata Oriana Fallaci, la storia dell’altro.

“Un vero giornalista non deve niente a chi governa il suo paese. Egli deve tutto al suo paese” (Vermont Royster). Probabilmente Ilaria Alpi aveva afferrato questo concetto e si è spinta oltre un recinto che avrebbe potuto garantirle sicurezza. Per amore del suo Paese è andata avanti gettando il suo cuore oltre l’ostacolo. Aveva scoperto un pericolo dal quale avrebbe voluto difenderci e per il quale ha messo in gioco la sua stessa vita.

Lo scenario che prevale oggi è abbastanza triste, dal momento che, dopo più di venti anni, non è dato conoscere i mandanti e gli esecutori del duplice delitto. Tuttavia il testamento che lascia Ilaria Alpi è più che mai vivo e attende di essere accolto e anch’esso vissuto.

 

 

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