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giovedì, Aprile 18, 2024

Confesso

Confesso di aver pensato ad un titolo differente per il pensiero di questa sera. Un titolo un po’ irriverente e indirizzato al ministro Barbara Lezzi che, forse più degli altri suoi colleghi, sa mettere in scena un mix esplosivo di arroganza e ignoranza ogni volta che appare in TV. Un titolo ispirato ad una serie televisiva della mia infanzia, che non rivelerò. Non avrebbe senso, infatti, omettere il titolo e, allo stesso tempo, darlo in pasto al pubblico, seppur collocato in altra posizione.

Alla fine ho ceduto a quello che può essere semplicemente definito buon senso o senso di responsabilità. Lo preciso non per autoesaltarmi o vantarmi di una perfezione di fatto irraggiungibile, ma per evidenziare quanto sia presente in ognuno di noi la tentazione di abbandonarsi ad un linguaggio forte (vista la paura, la preoccupazione, l’indignazione) che, però, a conti fatti, non contribuisce alla costruzione di un dialogo fecondo per tutti.

Ho pensato, infatti, a figure come Vittorio Bachelet, Aldo Moro, Alcide De Gasperi, sempre presenti sui social, accompagnati da citazioni importanti, dalla memoria di ciò che è stato il loro impegno. Mi sono chiesta: se questi uomini fossero vissuti oggi, al tempo dei social, quale uso avrebbero fatto di tale strumento? Lo avrebbero addirittura considerato un fine, come accade a numerosi politici e non solo? Che tipo di linguaggio avrebbero utilizzato? Avrebbero “dismesso i loro abiti istituzionali”? E’ importante ricordare cosa hanno fatto e come lo hanno fatto.

Forze politiche come Lega e M5S non sono realtà destinate a dissolversi in breve tempo. Sono state sottovalutate in modi e posti diversi. Il tempo che viviamo, pertanto, esige uno sforzo in più per individuare ciò che di buono può esserci in entrambe e con questo entrare in contatto. Per farlo occorre cambiare linguaggio, senza lasciarsi andare al delirio e alla rabbia, e tanto dominio di sé. Confesso di non vedere altre alternative per trasformare questo tunnel in un ponte che conduca ad un domani migliore.

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