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giovedì, Aprile 25, 2024

Chi vuol essere un eroe?

“Mi comparvero allora tutti i padri del mondo quando, prendendo i bambini tra le braccia, li sollevano più in alto della propria testa e sussurrano: andrai più lontano di me”. Oggi è un giorno importante! E’ la festa del papà. Quanti messaggi d’amore, di riconoscenza e gratitudine. Potremmo dire che oggi è il giorno in cui, attraverso le testimonianze dei figli, emerge l’eroicità quotidiana dei padri, di tanti papà che operano nel silenzio e che forse, a pensarci bene, non sono tanto contenti di essere definiti eroi. Essere considerato un eroe da parte dei figli certamente suscita soddisfazione ma al contempo un po’ di paura.

Gli esseri umani sono fallibili e tanto più una persona crede in noi, tanto più cresce la paura di poterla deludere per qualche errore commesso, una scelta compiuta che non incontra il favore degli altri, per tanti altri motivi. Tante sono le incomprensioni, le divisioni. Forse oggi è il giorno in cui tutti dovremmo sperare che laddove esistono divisioni tra padri e figli possa nascere la pace, una maggiore accoglienza.

I figli, crescendo, possono ben comprendere il perchè di alcuni errori commessi dai padri. Chi non sbaglia? Eppure, per alcuni errori, per il mancato rispettato dello standard di perfezione che un figlio si aspetta dal padre, sono nate storie tristi. Misurarsi con la vita è una sfida continua e solo quando un figlio cresce può comprendere la durezza di cui è stato capace e conoscere la possibilità, non così remota, di poter a sua volta sbagliare.

Il punto è che desideriamo sempre capire e non semplicemente ascoltare. Ascoltare il cuore di chi ci ha donato la vita, non perchè noi potessimo giudicare la sua, dimenticarcene al primo errore, ai primi sintomi di una malattia. Ascoltare per crescere nell’amore, imperfetto, ma pur sempre amore.

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