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venerdì, Marzo 29, 2024

Dott. Carlo Tansi, se ci lasci non vale

Nel giorno in cui ricorre la festa dei Santi Angeli Custodi, e anche dei nonni, non possiamo non pensare che la nostra regione, l’Italia tutta, rischia di perdere un prezioso custode della tanto amata Terra: il dott. Carlo Tansi, attualmente dirigente della Protezione Civile Calabria. Quell'”attualmente” andrebbe sottolineato perchè, stando ai fatti, esiste il serio pericolo che il dott. Tansi si dimetta dall’incarico.

Se l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, com’è possibile che, spesso, molti lavoratori annuncino le dimissioni per l’impossibilità a svolgerlo? I problemi palesati dal dott. Tansi sono numerosi. La lentezza della macchina burocratica, ad esempio, è da tempo un caso nazionale, non è qualcosa che ci coglie di sorpresa come la pioggia d’estate!

Che fare? Possibile che qualunque sia il problema, l’ ultima parola di questa vicenda debba essere “dimissioni”?

“La nostra Regione è ad elevato rischio sismico, in termini di vittime, danni alle costruzioni e costi diretti e indiretti attesi a seguito di un forte terremoto”, questo è quanto è possibile leggere nella sezione relativa ai rischi, disponibile nel sito della Protezione civile Regione Calabria. Di fronte a questa certezza non è possibile non unire le forze per lavorare bene e per il bene dei calabresi. Proprio loro, proprio noi. La questione, infatti, non riguarda esclusivamente gli attori che la cronaca mette in primo piano, i sostenitori e non sostenitori delle loro ragioni. Assolutamente no! La questione riguarda la comunità che questi attori, attraverso il loro incarico, sono chiamati a servire, ed è proprio il bene della comunità che deve essere la prima parola d’ordine, la parola in cima a qualsivoglia altro interesse o ragione.

Davvero vogliamo continuare ad essere gli eroi del giorno dopo? Che senso ha unire le forze a tragedie avvenute? Noi dobbiamo unire le forze per evitare che si verifichino le tragedie. La speranza, pertanto, è che questa vicenda, che si candida ad essere una pagina triste per la storia della nostra Regione, possa, invece, trasformarsi in una bella opportunità per lavorare bene, lavorare insieme, e dimostrare che cambiare in meglio, uscire dal guado, è davvero possibile.

 

 

 

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