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giovedì, Marzo 28, 2024

Alla luce dei social

Una volta si diceva “Fare tutto alla luce del sole”! Questa espressione significava molto, era sintomo di una volontà e di un impegno a lavorare nella trasparenza, con chiarezza di intenti. Una volta… appunto. Senza scomodare troppo la nostalgia, oggi possiamo comunque affermare che quel fare ” alla luce del sole” è stato sostituito in buona parte da un fare “alla luce dei social”. E cosa vorrà dire questo? Di quale luce trattasi? Intanto non siamo in presenza di una luce naturale, bensì artificiale, ammesso sempre che di luce possa trattarsi. Siamo in presenza di una visibilità, ma non per questo di una chiarezza di intenti e di un impegno consequenziale. L’ importante è presenziare, non partecipare; promettere, non mantenere; gareggiare, non stimarsi.

Alla luce dei social, oggi, ricordiamo persone come Aldo Moro, Peppino Impastato, e sarebbe interessante capire se si tratta di un ricordo dovuto o voluto. Un “dovuto” inteso come un “guai se sulla mia bacheca social non pubblico un riferimento a tale anniversario”, con frasi dette e ridette, e non come necessità di rendere un tributo, anche con un pensiero personale, a due esempi di cittadini consapevoli ed impegnati in una buona causa.

La statura morale, lo spessore politico sono figli di un esercizio di formazione anzitutto personale e spirituale. Una formazione che si traduce in impegno da vivere alla luce del sole, a testa alta, a schiena dritta, sotto un unico cielo. Se trascuriamo questa dimensione della nostra vita rischiamo di ridurci ad essere ossa aride, senza cuore, senza anima.

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