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mercoledì, Aprile 24, 2024

A proposito dei 2800 tecnici al Sud

Una storia infinita quella del “concorso pubblico per il reclutamento a tempo determinato di duemilaottocento unità di personale non dirigenziale di Area III – F1 o categorie equiparate nelle amministrazioni pubbliche con ruolo di coordinamento nazionale nell’ambito degli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, nelle autorità di gestione, negli organismi intermedi e nei soggetti beneficiari delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. (GU n.27 del 06-04-2021)”.

Il 28 aprile scorso mi ponevo alcune domande:

  1. È verosimile pensare che i nuovi assunti potranno supportare le amministrazioni del Sud ad attuare gli interventi previsti dal Recovery plan?
  2. Esiste una strategia di intervento per i nuovi tecnici che, comunque, non rivestiranno ruoli dirigenziali?
  3. Quali indicazioni utili potrebbero essere fornite alle amministrazioni pubbliche delle regioni interessate per l’inserimento proficuo di questi nuovi profili?
  4. Nel bando del concorso, per la destinazione delle unità di personale, viene utilizzata la dicitura “nelle amministrazioni rientranti nell’ambito territoriale del Regione….”. Si tratta ancora di decidere quali enti beneficeranno delle nuove risorse umane? Deve essere ancora stabilito un criterio per una nuova e giusta ripartizione?
  5. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nella replica al suo intervento al Senato, ha sottolineato come “le riforme previste dal Recovery plan ci aiuteranno a superare l’inerzia del nostro Paese”. I nuovi tecnici saranno chiamati ad intervenire “nel mentre” delle riforme in atto, quindi molto probabilmente dovranno ancora misurarsi con un meccanismo della pubblica amministrazione non ancora oleato e riformato. Esiste il rischio concreto che le potenzialità introdotte dai nuovi tecnici saranno “mortificate”.
  6. Immaginiamo per un attimo di dover preparare noi lo zaino da consegnare a ciascun tecnico che riuscirà a superare le prove di concorso. Quale strumento non possiamo far mancare nel loro bagaglio?

Il mio ottimismo mi aveva spinto oltre la realtà, purtroppo. Ero già proiettata al dopo. Dei cinque profili richiesti, tre rimangono scoperti: esperto in gestione, rendicontazione e controllo, funzionario esperto analista informatico e funzionario esperto tecnico. Alcune “lacune” si sono registrate anche nella organizzazione del concorso stesso.

Un brutto guaio o forse l’ennesima opportunità che abbiamo di svegliarci?

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